Oggi vi proponiamo un'intervista ad un amico ed un grande lavoratore Fabio, che da diversi anni ha aperto il proprio showroom a Bologna e si dedica ad esso con tenacia e passione.
1 - Ciao Fabio, inizierei subito col chiederti che tipo di formazione hai avuto e se ti è stata utile in questa esperienza.
Io vengo dalla boutique, ho fatto tutta la trafila, passando dalla vendita al consumatore, alla gestione del punto vendita, fino ad essere ingaggiato da un fornitore del negozio dove lavoravo, come agente/rappresentante. Quindi devo dire che ogni singola esperienza mi è stata molto utile.
2 – Come ti è venuta l’idea di aprire uno showroom? Chi ti è stato, e ancora ti è, vicino?
L’idea di aprire uno spazio proprio è stata una crescita, un’evoluzione naturale, che ad oggi, non sempre paga, perché la voce “costi” si intensifica e i “ricavi” non aumentano automaticamente.
Sono un autodidatta che ha preso spunto dalle diverse esperienze fatte in passato, che ha deciso di offrire una proposta completa ai negozianti/clienti, la cui espressione massima è sicuramente lo showroom dedicato. Durante tutta l’esperienza mi è stata vicino la mia famiglia, nella persona di mia moglie, che al sorgere di qualsiasi dubbio, mi sostiene e mi incoraggia ad andare avanti, e Fabrizio, il classico “braccio destro”, che da 4 anni è sempre pronto ad appoggiare le mie idee, oltre agli altri collaboratori.
3 - Cosa ti da la forza di continuare anche in un momento difficile e di crisi come quello che il mondo oggi sta vivendo?
La passione, la consapevolezza che ci sono ancora tante persone che ci credono, che lo fanno come “modo di vivere”, come ripeto sempre ogni giorno. Vanno cambiate le strategie, i rapporti con i commercianti; oggi servono tempistiche diverse e risorse nuove, cicli produttivi più svelti per abbattere il margine di rischio, sfruttare il sistema web e il turismo. L’Italia ha pur sempre insegnato a “vestire” il mondo, è un momento delicato, ma torneremo a fare questo “mestiere” come va fatto.
Purtroppo ci siamo approcciati a questo mondo solo con il gusto, l’idea e la passione, ma oggi più che mai, serve anche conoscere un bilancio di un negozio o il break even point di un agenzia, perché non è più cosi semplice. I consumi sono calati e per molto tempo sarà cosi, quindi la richiesta cala e noi venditori dovremo allargare le zone di competenza, in parole povere, meno boutique e raggio d’azione più ampio.
4 – Da quante persone è formato il tuo staff?
Ad oggi, siamo 5 elementi fissi, ma in campagna vendita diventiamo 7.
5 - A quali clienti si rivolge il tuo showroom?
Il target medio / alto è quello che seguiamo da diverso tempo con un rapporto continuo e cerchiamo di essere sempre innovativi, freschi e propositivi. Il target alto / griffato è quello che stiamo approcciando ora, perché loro sono in fase di grande cambiamento dopo essere stati statici su prodotti troppo impegnativi, e noi offriamo servizi snelli, flessibili e vendibili.
6 – Quali sono i brands ed i prodotti che vendi?
Ad oggi si contano in piu o meno 25 brands, specialisti nel settore sia made in Italy sia d‘importazione. Il made in Italy serve, perché non si può perdere l’impalcatura che sorregge questo mercato e che lo fa differire dagl’altri all’estero; collaboriamo quindi con Giemme Brands Corporate per le camicie, Marconi Manifatture per la maglieria, Compagnia del Denim e Cs jeans per il denim e i cotoni e Fem per il total look, per citare qualche esempio. Oggi, i clienti ci richiedono un prodotto, magari non economico, ma di qualità. Il prodotto d’importazione serve per offrire i mood, le tendenze, le correnti che seguono o nascono negl’altri Paesi, oggi molto vicini al nostro; per questo nascono collaborazioni con chi tratta il mondo scandinavo, perché nell’ ultimo decennio sono diventati appetibili per proposta / prezzo, con Londra, perché il rock punk degl’ultimi anni e adesso il mods e il preppy viene da loro e da Parigi per il bon-ton, il romantico mischiato al rigore che da donna ha sempre un mercato.
Io poi sono un appassionato di denim e quello americano ha sempre un gran fascino, forse non sempre vicino alle esigenze italiane, però molto cool, per questo in showroom ci sono e ci sono stati brands come Prps,True Religion, Joe’s jeans e Gilded Age New York.
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Some brands |
7 – Come decidi i brands da vendere nel tuo showroom?
Fino a ieri per gusto, ad esempio quello che mi sarebbe piaciuto vedere nell’armadio mio e di mia moglie, ma oggi, con 200 clienti circa, cercando di capire esigenze e fabbisogno del commerciante.
8 - Una cosa che mi ha colpito molto visitando e collaborando con il tuo showroom è il gusto e l’armonia che si respira in esso, si passa da brand più formali, a quelli più di ricerca e molto particolari con estrema semplicità. Come riesci in questo?
Secondo me uno spazio, piccolo o grande, deve avere una logica, un filo conduttore; oggi, in questo momento d’incertezza paga la certezza, proporre di tutto sarebbe un autogol, meglio specializzarsi.
Io mi chiedo, perché un cliente / commerciante deve servirsi da noi, e ad oggi su ogni prodotto per me trova una risposta. Forse per questo, il tutto sembra coerente ed omogeneo e anche noi nel nostro modo di proporci siamo precisi, ma anche molto pratici.
Per qualsiasi informazione sullo showroom e sui brands rappresentati potete trovare di seguito i contatti di Geminiani Rappresentanze.